Fontana del Pascoli

Località: La Zecca, centro città
Datazione: inizi sec. XIX

Notizie storiche
La fontana si trova in località la Zecca, nella piazzetta oggi dedicata al poeta Giovanni Pascoli, nei pressi di Villa Pascoli, la casa dove il poeta dimorò con le sorelle, durante la sua permanenza a Massa tra 1884 e 1887. La fonte, costruita agli inizi del 1900, negli anni Sessanta era stata spostata a Borgo del Ponte in Piazza Ospedaletto e nel 2002, dopo varie vicissitudini, è stata ricollocata nella sua originaria posizione.
Imponente nelle dimensioni e realizzata tutta in marmo apuano, era stata ideata per essere usata da uomini e animali che dalla Zecca transitavano nel quotidiano lavoro verso la campagna ed il fiume. Si compone di due pilastrini, sormontati da due sfere, che sorreggono un pannello centrale in marmo, cui si appoggia la grande vasca rettangolare dell’abbeveratoio. Sopra questa ed ai pilastrini, si trovano tre piccole vaschette semicircolari posizionate a diverse altezze per poter dissetare uomini, bambini e tutti i piccoli animali che non arrivavano all’abbeveratoio.
Questa attenzione profusa nella costruzione della fontana ci parla di un mondo rurale e dell’importanza che l’acqua aveva nella semplice vita di allora, di un mondo oggi scomparso in cui il breve gesto del dissetarsi riassumeva in sé una coralità di emozioni e significati da cui lo stesso Pascoli spesso attinse nel suo lavoro poetico, come l’epigrafe posta sopra la grande vasca ci ricorda:

O FONTE
CON LA TUA PURA ACQUA DISSETA
E RISTORA L’ESAUSTO BOVE E COLUI
CHE LO GUIDA E NE DIVIDE LA
NOBILE FATICA

Accanto a questa, si trova un’altra epigrafe dedicatoria da cui si apprende che l’abbeveratoio fu costruito grazie ad una donazione, fatta dalla figlia in memoria di Fanny Ready Draw, personaggio ignoto ma di certo inserito nella vita sociale dell’epoca e probabile conoscente del poeta.
Poco distante dalla fonte, sul lato destro della piazza, sullo sfondo del Monte Tambura, è stato posizionato un cippo marmoreo che riporta per intero la lirica che Giovanni Pascoli dedicò alla città di Massa e che qui vogliamo riproporre.

MASSA

Siede Massa tra lucida verzura
d'aranci, a specchio del tirreno mare;
vedi tagliente dietro lei spiccare
come un zaffiro immenso la Tambura:

verdeggiante e declive in una pura
chiarità d'alba il Belveder t'appare;
sola, in disparte sembra minacciare
nubi passanti la Brugiana oscura.

Mi sveglia il canto delle capinere
tra le magnolie, e m'assopisce un lento
ronzio di ruote e romba di gualchiere.

Come bimbo cullato io m'addormento;
e allor fugge, allor vola il mio pensiere,
ed in Romagna accanto a voi mi sento.

Massa, 1885.

Distanza dal centro città: circa m 450 da Piazza Garibaldi
Come si raggiunge: a piedi, da Piazza Garibaldi si attraversa Viale Eugenio Chiesa di fronte alla Chiesa di N. S. della Misericordia e si svolta a sinistra e si procede subito a destra lungo Via Giovanni Pascoli. Si continua diritto su questa strada fino ad incontrare sul fondo Piazza del Mattatoio, dove si trova la piazzetta con la fontana.

Bibliografia
Pallucca S., Scoprire Massa. L’arredo urbano, Pisa, 2008

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