Comprensorio: centro città
Località: collina del castello
Datazione: sec. X - XVIII
Notizie storiche
Le vicende evolutive del colle su cui sorge l’attuale castello Malaspina abbracciano un lungo arco di tempo a partire dalla preistoria. Ciò che oggi vediamo è però un monumentale complesso fortificato che trova le sue radici nel Medioevo, quando sul Podium Roccae la famiglia comitale degli Obertenghi decide di innalzare una fortificazione per poter controllare la sottostante viabilità pedemontana e tutta una serie di insediamenti distribuiti lungo la costa alto-tirrenica collegati a vista con il castello.
Nella pianura intorno alla collina del castello e lungo al Via pubblica, che dalla Toscana si dirigeva verso al Lunigiana, si formano nel tempo piccoli agglomerati (Bagnara, Prato, Supra Rocha) che trovano nel castello un punto di riferimento.
A questa più antica fase medievale si riferisce lo sviluppo della parte più alta del poggio, il Podium roccae, su cui venne impiantato intorno al Mille un primo sito fortificato, secondo l’elementare schema torre-recinto tipico dei primi castelli. Nelle pendici più prossime a questo primo sito dovevano esistere altri edifici ed una prima cappella intitolata a S. Barbara. Nel lato nord-ovest del colle, ad una quota inferiore rispetto a quella della torre con recinto, negli Anni Novanta un’indagine archeologica di superficie ha rivelato la presenza di un abitato rupestre, in parte scavato nella roccia, con vani relativi ad alcune abitazioni e ad una cisterna.
Nel 1268 il castello fu devastato dalle truppe di Corradino di Svevia. Nel 1399 Castruccio Castracani Antelminelli, signore di Lucca e di Massa, provvide a realizzare una nuova cinta muraria a protezione della parte sommitale e dei nuovi edifici sorti sullo sperone sotto la torre. Si tratta di una cortina rinforzata da tre torri, protetta da merli e feritoie e da un ponte levatoio che separava questo sperone dal resto del poggio.
Tra il sec. XIV-XV, in seguito le nuove esigenze difensive unite a quelle abitative si inizia a costruire una residenza posta nello spiazzo appena sotto lo sperone cintato e collegata direttamente al ponte levatoio, in modo da consentire l’estrema fuga in caso di pericolo. Intorno a questa prima residenza in muratura esistevano poi altre strutture di servizio e le poche abitazioni degli addetti ai servizi vari interni al castello, costruzioni in legno e paglia tipiche dei castelli toscani.
Nel 1442 gli uomini della Vicaria di Massa fanno pubblico atto di sottomissione ad Antonio Alberico I Malaspina, consegnandogli la Vicaria “cum roccha et fortilizio dicte terre Masse”.
Nel sec. XV quindi grandi lavori interessarono un po’ tutto il podium del castello e soprattutto la sua trasformazione da opera a carattere militare a residenza signorile.
Dal 1461 il Marchese Giacomo Malaspina provvide dapprima a costruire una nuova cinta muraria volta a proteggere sia la Massa Vetere (Massa Vecchia) con la medievale chiesa di S. Jacopo, sia le nuove abitazioni che si erano venute formando sulle pendici del colle. In virtù di quanto prescritto dagli Statuti di Massa del 1438, venivano infatti concessi incentivi agli abitanti della Vicaria che volessero trasferirsi sul colle.
La nuova cinta muraria abbracciava tutto il colle a mezzacosta ed era fornita da 4 porte, di cui le più imponenti furono Porta S. Jacopo, che costituiva l’accesso a settentrione, e Porta Quaranta che controllava l’ingresso a oriente.
Le mura fatte costruire da Giacomo andavano ad inglobare ed in parte sostituire un circuito murario più antico di cui si ha notizia sin dal 1230 quando a donnicella Benedetta fu concesso di poter edificare una casa che doveva essere ampia al massimo dieci braccia ed appoggiare sul muro presso la porta vetera da un lato, sulla via (contrada S. Jacopo) sull’altro. Scavi archeologici negli Anni 90 hanno indagato la zona sotto l’attuale ingresso al castello, confermando l’esistenza di un rivellino e di altre strutture murarie fortificate.
All’interno del castello Giacomo Malaspina mise mano ad una serie di importanti opere tra cui l’ampliamento del palazzo residenziale, nell’ala sud del poggio, che verrà così ad assumere la particolare forma ad L che tutt’oggi vediamo e il carattere di una dimora signorile piuttosto che di una tipica opera difensiva.
Nel corso del 1500 si ampliò anche il corpo orientale del palazzo, con l’aggiunta del porticato sormontato dal piano nobile finestrato e dall’attico con la dinamica sequenza delle loggette.
In quest’epoca il palazzo doveva avere l‘aspetto di una dimora principesca in cui facevano bella mostra le stanze affrescate nel piano terra dell’ala sud: la Sala della Spina menzionata nel 1515 e la Camera Picta ricordata in un atto del 1517. Accanto a queste, la Cappella del castello affrescata dal pittore Bernardino del Castelletto.
Il palazzo rinascimentale si sviluppava intorno ad un cortile interno, arricchito da due pozzi ornati in marmo ed un portale con cornici decorate a fregi floreali che separa la parte rinascimentale del castello dalla scala che immette nella parte medievale più antica sullo sperone.
Intorno alla metà del 1500, la famiglia Malaspina acquista una casa in Borgo Bagnara, nei pressi dell’antica pieve di S. Pietro oggi Piazza Aranci, con l’intento di farne una residenza signorile alternativa a quella in castello. Nello stesso periodo Alberico, non ancora principe di Massa, decide di avviare la costruzione di una nuova città recintata da una grande cinta muraria che inglobi anche la Massa Vetere arroccata intorno al castello Malaspina.
La residenza di Bagnara diviene nel tempo quella principale ed oggetto di grandi lavori di adeguamento fino ad assumere l’aspetto dell’attuale Palazzo Ducale.
Nonostante la famiglia passasse molto tempo in Palazzo Ducale, il castello e la sua residenza conservarono la loro importanza difensiva in caso di attacchi nemici.
Per questo nel 1570 Alberico Cybo Malaspina fece costruire un forte bastione intorno ad una più antica torre, detta Torre di Pinello, per difendere il lato sud-est del castello come recita l’epigrafe nel cartiglio marmoreo: “perché sempre si opponga alla satanica invenzione delle armi da fuoco Alberico Cybo Malaspina principe del Sacro Romano Impero e di Massa costruì questa bastionatura gigantesca, nell’anno del signore 1570”.
Nel 1603 fu invece innalzato il lato sud-ovest con l’aggiunta delle cannoniere, altre cannoniere furono infine aggiunte nel corso del 1600 sul lato ovest del castello, quello che guarda a mare.
In diversi periodi storici, a partire dal secolo XVIII e soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, il castello venne utilizzato come carcere.
Dopo anni di incuria, negli Anni Novanta è stato restaurato e restituito alla città, ospitando la sede dell’Istituto Valorizzazione dei Castelli e diverse iniziative culturali durante l’anno tra cui l'annuale rassegna di prodotti locali Lo Spino Fiorito, che si tiene l'ultimo fine settimana di Aprile.
Distanza dal centro città: circa km 1
Come si raggiunge: si parcheggia l’auto alla Rocca e si prosegue a piedi lungo Via del Forte. Risalendo si può godere di uno spettacolare panorama sulla città e sulla marina.
Bibliografia
ARMANINI M. G., RICCI G., Il Castello Malaspina di Massa, Sagep, Genova 1987
LEVEROTTI F., Massa di Lunigiana alla fine del Trecento, Pisa, 2001
MANFREDI A., Valle del Frigido (MS): le strutture materiali del popolamento medievale, V Convegno di Archeologia Medievale, Società degli Archeologi Medievisti, Foggia-Lecce, 2009
REPETTI E., Dizionario storico fisico della Toscana, Firenze, 1833