Località: La Rocca, centro città, non visitabile
Datazione: sec. XVI
Notizie storiche
Nelle vedute di Massa del sec. XVII, la villa così detta della Rocca appare ben diversa da come oggi la vediamo. Si trattava di una struttura che nell’impianto ricordava i palazzi signorili medievali. Costruita su un podio rialzato a fronte del castello, si innalzava per tre piani. Aveva una torretta a lato settentrionale e un chiostro interno. Un viale, segnato da un imponente portale, la collegava alla strada per il castello.
Di proprietà nel nobile genovese Pacileo, in questa forma l’acquistò nel 1637 Carlo I Cybo-Malaspina. La Villa alla Rocca venne poi del tutto trasformata alla fine del 1600 su progetto dell'architetto Alessandro Bergamini, commissionato da Carlo II Cybo. I lavori riguardarono la sistemazione del parco con la creazione di una serie sovrapposta di loggiati con archi e colonne che, degradando sui terrazzamenti del terreno, si congiungevano alla villa tramite un articolato sistema di scale, giardini e balaustre.
L’interno della villa fu invece abbellito con ricche e molteplici sculture, preziosi oggetti in marmo e altri reperti archeologici. Tra 1721-1722, la bellezza e la ricchezza della villa non impedirono ad Alderano I, successore di Carlo II, di depredarla per pagare i propri debiti così come fece con altri luoghi della città.
La villa rimase abbandonata sino al 1771, quando venne affittata per sei anni ad un comandante delle truppe modenesi, Antonio Wisard, che si preoccupò di innalzare la facciata principale dell’edificio e di aggiustarne il tetto.
Durante il governo napoleonico, la Villa della Rocca, come quella della Rinchiostra, furono messe all’asta e nel 1797 fu il conte svedese Adolf Frederick Munch ad acquistare la proprietà della Rocca provvedendo a conferire alla Villa l’aspetto che tutt’ora conserva. Tra il 1799-1801 i lavori furono affidati all’architetto Giuseppe Marchelli che seguì la costruzione delle rimesse per i cavalli, la casa contadina e la stalla.
A seguito dei debiti, anche il conte Munck dovette a malincuore disfarsi della Villa che nel 1828 fu di nuovo messa all’asta ed acquistata l’anno successivo da Pantalone Del Nero di Carrara.
Dopo pochi anni, nel 1843, lo stesso Del Nero si vide costretto a venderla. Ad acquistarla fu la famiglia Tori di Fezzano (SP) da cui, per eredità, passò agli attuali proprietari i conti Massoni di Lucca, da cui la Villa prese nome .
Sovrastata dal Santuario di N. S. delle Grazie, la bella struttura è tutt’ora circondata da un ampio parco di circa 26.000, mq recintato da mura, da cui spiccano ancora i rosati colori della casa contadina, della stalla e delle rimesse per i cavalli e della Villa con il suo bellissimo loggiato. Da anni in stato di abbandono, conserva inalterata la propria bellezza seppur ormai silenziosa ed avvolta dalla vegetazione.
Distanza del centro città: circa 400 m.
Come ci si arriva: a piedi, da Piazza Aranci ci si dirige verso Via Cairoli e, dopo pochi metri, si svolta a sinistra proseguendo diritto lungo Via L. Staffetti e poi Via Rocca fino a costeggiare un alto muro di cinta che racchiude la villa con il suo parco. Per poter vedere dall’esterno la villa si consiglia di proseguire la strada verso il Castello Malaspina. Dal tornate vicino alla chiesa di S. Chiara si ha una magnifica prospettiva sulla villa e sulle Apuane
Bibliografia
O. ROCCA, Massa di Lunigiana nella prima metà del sec. XVIII, Modena, 1906
C. LATTANZI, I Bergamini. Architettura di corte nel ducato di Massa e Carrara, Milano, 1991