Località: Canevara, area montane
Datazione: sec. XIX
Notizie storiche
La chiesa di S. Antonio Abate si affaccia su una piazzetta laterale a Via del Santo, il vicolo che attraversando tutto il paese risale tra boschi sino alla località Al Santo e da qui alle rovine dell’antica Buita.
Edificio di origine medievale, risultava come cappella dipendente dalla più antica parrocchia di S. Gemignano di Antona da cui si staccò solo nel 1943 quando Canevara fu eletta a curia autonoma.
La chiesa fu più volte restaurata e ampliata, soprattutto nel corso del secolo XIX quando la struttura più antica, una piccola aula a navata unica con un campanile laterale, fu sottoposta a diversi ampliamenti che la modificarono del tutto.
Tra il 1864 e il 1868 si fecero lavori per allungare la vecchia canonica, si fece un nuovo pavimento in marmo e si costruì la nicchia che doveva accogliere la statua di S. Antonio, nel 1897 si fece un pavimento in mattoni e tra il 1904-1907 vennero costruite le due piccole cappelle laterali e i loro altari. L’ultimo intervento risale agli Anni Sessanta quando si realizzò l’originale facciata bicroma a fasce di marmo bianco alternate a fasce di bardiglio grigio.
All’interno, la unica navata è arredata da altari di cui quello con S. Antonio entro la nicchia prossimo all’ingresso. L’altare maggiore, semplice nelle forme, è arricchito dai rivestimenti marmorei.
La nicchia che ospita S. Antonio conserva il rivestimento realizzato nel sec. XIX con pregiati marmi a suo tempo donati in parte dai devoti e in parte acquistati dalla chiesa stessa grazie ai ricavi derivati dalla vendita di legno di castagno e di ontano ad una ditta produttrice di zoccoli. Questo a conferma della importante funzione produttiva che il borgo di Canevara ebbe in pieno Ottocento, come sede di diverse fabbriche di cappelli, produzione di legname e lavorazione dei metalli e, solo sul finire del secolo, come deposito di marmi.
Distanza dal centro città: circa 6 km
Come si raggiunge: in automobile si può iniziare il percorso da Piazza S. Settimina meglio nota come Piazza Portone. Si oltrepassa l’Arco del Salvatore e si prosegue su Via Palestro fino al semaforo dove si svolta a destra lungo Via Bassa Tambura, in direzione monti. Si seguono le indicazioni per Canevara e dopo circa km 2.2 si arriva al ponte sul Frigido. Poco prima sulla sinistra si vede l’abitato storico di Canevara, unito a Via Bassa Tambura da un vecchio ponte. Sulla destra si trova un piccolo parcheggio. Lasciata l’auto, ci si incammina sul vecchio ponte lungo il vicolo che attraverso tutto il paese arriva alla piazzetta della chiesa.
Bibliografia
BERTUCCELLI G., Da pionieri a classe subalterna, due millenni dei storia e di costume. Ricerche ed appunti su Buita, Caglieglia, Canevara, Casette, Massa, 1994, p. 203
DEL GIUDICE C. A., Toponomastica della Valle del Frigido, Modena 1992
GIAMPAOLI S., Paesi della montagna massese, Massa, 1988
LEVEROTTI F., Massa di Lunigiana alla fine del Trecento. Ambiente, insediamenti, paesaggio, Pisa, 2001