Località: Canevara, borgo di fondovalle
Datazione: sec. XIV - XX
Notizie storiche
Quello che oggi vediamo di Canevara è il risultato del lento sviluppo che il borgo ha avuto a partire dal tardo medioevo sino alla fine dell'Ottocento. Mentre la parte medievale si è sviluppata in destra Frigido, arroccata alla montagna, con edifici addossati uno all'altro e sviluppati in altezza, la parte ottocentesca ha uno sviluppo lineare lungo Via Bassa Tambura, con edifici bassi e compatti prospicienti la strada stessa.
Dagli estimi appare che ad inizio Trecento esisteva un abitato sparso, ma alla fine dello stesso secolo Canevara ha già raggiunto la dimensione di un borgo ed una notevole importanza commerciale sia per la presenza di un ponte che attraversava il Frigido sia per la presenza di diversi opifici - mulini e fabbriche del ferro - attivati dalla preziosa energia idraulica dello stesso fiume.
Il duplice significato dello stesso toponimo Canevara, che per lo storico Del Giudice deriva dal latino cannabis (da cui canabaria ossia terra coltivata a canapa) e per lo storico deriva dal volgare medievale caneva o canepa ossia magazzino, conferma comunque il ruolo nodale di raccolta e di scambio che il borgo ebbe sin dalle sue origini.
Qui convergevano le più importanti vie di comunicazione provenienti dai paesi della vallata interna del Frigido (Antona, Altagnana, Pariana) e, soprattutto, il collegamento con l'antica via di transumanza che dalla costa risaliva la valle per collegarsi alla Lunigiana ed alla Garfagnana.
La via di Transumanza camminava in quota, passando da Buita, un sito altomedievale sorto sulle pendici orientali del Monte Brugiana, proprio sopra Canevara e noto dall'892 tra le dipendenze della pieve di S. Vitale al Mirteto. La via proseguiva poi verso Vinca e con diverse diramazioni permetteva di raggiungere il fondovalle ed il nuovo borgo di Canevara, che tra fine secolo XIV ed inizio XV assunse il ruolo dominante a scapito di Buita.
Tra XV-XVII secolo nella zona è documentata la castagnicoltura, mentre la coltivazione della canapa risale al secolo XVII favorita dall'abbondanza di acqua che ne consentiva la lavorazione. L'attività tessile artigianale si sviluppò soprattutto nell'Ottocento; a Canevara esistevano quattro fabbriche di cappelli con 80 operai impiegati. La lavorazione dei cappelli, così come a Forno, determinò un incremento demografico ed un nuovo sviluppo urbanistico del borgo. Ancora oggi si può osservare all'interno nella piazza del paese, l'imponente edificio che fu la Fabbrica di cappelli, decorato da intonaco sgraffito.
Al’industria tessile tra Sette-Ottocento si affiancò quella marmifera e Canevara divenne luogo di passaggio/deposito delle tagliate di marmo e importante punto d’arrivo di alcune vie di Lizza, quei percorsi in forte pendenza utilizzati per portare a valle i blocchi di marmo della cava . Ancora negli Anni Cinquanta, a Canevara si andava a caricare il marmo con la mambrucca, il tipico carro a due ruote trainato da cavalli o buoi, per trasportarlo poi nei laboratori lungo il Frigido o al vecchio pontile di Marina di Massa per la spedizione.
Oggi il paese conserva la sua funzione di punto di contatto tra la vallata più interna del Frigido e la pianura.
Da Canevara partono infatti numerosi sentieri, tracce degli antichi percorsi, che risalgono le pendici sino ai centri di Antona, Altagnana e Pariana da un lato, Al Santo e Buita dall'altro.
Si entra nel vivo del paese di Canevara attraversando il ponte che si stacca da Via Bassa Tambura. Sulla destra, subito a lato del ponte, si trova lo storico mulino Guerra, da poco restaurato; troviamo poi una serie di marginette in marmo del secolo XVII e, al centro del paese, a lato destro della piazzetta il grande edificio che fu la fabbrica di cappelli.
Proseguendo lungo la Via del Santo, si raggiunge il piazzale della Chiesa di S. Antonio, edificio a navata unica di origine medievale. Più volte restaurato ed ampliato, oggi si presenta con una facciata in marmo bicroma realizzata negli Anni Sessanta.
Sul versante destro, il percorso esce dal paese e prosegue sino alla località Al Santo.
Davanti al ponte che porta all’interno del paese di Canevara si trova un piccolo parcheggio. Da qui parte un sentiero che si dirama in prossimità dello storico Ponte della Tavella. Proseguendo sulla sinistra, oltre il ponte, si può raggiungere Antona; proseguendo sulla destra si va ad intercettare il sentiero che unisce Pariana ed Altagnana, lungo cui si trovava la storica località di le Sette Fontane, oggi scomparsa, la magnificenza della cui fonte è nota grazie ad una Veduta di Anonimo di secolo XVI-XVII.
Distanza dal centro città: circa 6 km
Come si raggiunge: in automobile si può iniziare il percorso da Piazza S. Settimina meglio nota come Piazza Portone. Si oltrepassa l’Arco del Salvatore e si prosegue su Via Palestro fino al semaforo dove si svolta a destra lungo Via Bassa Tambura, in direzione monti. Si seguono le indicazioni per Canevara e dopo circa km 2.2 si arriva al ponte sul Frigido. Poco prima sulla sinistra si vede l’abitato storico di Canevara, unito a Via Bassa Tambura da un vecchio ponte, sulla destra si trova invece un piccolo parcheggio.
Bibliografia:
DEL GIUDICE C. A., Toponomastica della Valle del Frigido, Modena 1992
GIAMPAOLI S., Paesi della montagna massese, Massa, 1988
LEVEROTTI F., Massa di Lunigiana alla fine del Trecento. Ambiente, insediamenti, paesaggio, Pisa, 2001