Località: Piazza Aranci, centro città
Datazione: sec. XVI-XVIII
Notizie storiche
Allineato sul lato orientale di Piazza Aranci, con i suoi 82 metri di lunghezza Palazzo Ducale rappresenta una delle più importanti architetture del territorio. L’aspetto attuale è il risultato di una lunga trasformazione iniziata nel sec. XVI quando Alberico I, con l’intenzione di trasferirsi dal castello alla Città Nuova, iniziò la ristrutturazione del palazzotto in Bagnara già residenza di pianura dei Malaspina.
Nel 1568 misero mano ai lavori maestranze lombarde che costruirono un nuovo edificio sul fronte di Piazza Grande (Piazza Aranci) perpendicolare a quello pre-esistente su Via Guidoni, che mantenne però l’ingresso principale. Tramite un percorso interno al giardino si poteva arrivare alla chiesa di S. Pietro in Bagnara senza uscire dal Palazzo.
Nella prima metà del Seicento, con le trasformazioni volute dal successore Carlo I e l’opera dell’architetto Giovanni Francesco Bergamini il palazzo iniziava ad assumere l’aspetto di una vera dimora principesca, andando ad occupare con il prolungamento della facciata tutto il lato orientale di Piazza Aranci. Al piano nobile del nuovo edificio si realizzò il grande Salone degli Svizzeri e si aggiunse la Cappella Ducale alle stanze del duca. Di questa,riccamente decorata, restano solo gli affreschi della volta, attribuiti a Carlo Pellegrini.
La definitiva sistemazione del palazzo risale ai primi anni del Settecento quando la principessa Teresa Pamphilj, moglie di Carlo II, incaricò Alessandro Bergamini della ristrutturazione. Tra i vari interventi che l’architetto operò il più significativo fu senz’altro il rifacimento della facciata su Piazza Aranci, grazie a cui il palazzo acquistò unitarietà e sontuosità nelle forme e nello stile, tale da essere equiparato ai contemporanei palazzi signorili che facevano da sfondo alle principali città dell’Europa settecentesca.
In tardo stile barocco, la facciata mostra due ordini di grandi aperture, riquadrate da scultoree cornici in marmo bianco e balaustre a colonnine, su cui poggia un terzo ordine di aperture più piccole nel sottogronda. Di rara bellezza anche la decorazione del sottogronda con il maestoso repertorio plastico dei mascheroni che si ripetono su tutto il perimetro del palazzo.
A completare l’effetto scenografico, il contrasto tra il bianco del marmo e degli stucchi e il rosso cybeo della muratura, colore che caratterizzò la città rinascimentale così come quella barocca.
Il Bergamini risistemò anche il cortile interno con la costruzione di un loggiato superiore a quello esistente con il risultato di uno spazio equilibrato in cui il doppio loggiato, raggiungibile con la grandiosa scalinata in marmo, fungeva da velatura tra gli ambienti interni e quelli esterni affacciati sul piccolo giardino interno. Notevole anche la realizzazione del Grottesco, al centro del lato orientale di Palazzo Ducale e opposto all’ingresso principale di cui costituisce un sontuoso fondale prospettico, riccamente decorato da opere attribuite al pittore fivizzanese Stefano Lemmi e al massese Francesco Natali.
Da ricordare infine l’Alcova del duca Carlo II in cui il Bergamini attraverso la cromia dei marmi e la plasticità delle forme esprime tutta la sua creatività.
Sede di una ricca Galleria, nel palazzo si conservavano opere di Leonardo, Raffaello, Tiziano, Giorgione, Guercino e altri artisti italiani andate in seguito perdute sia per la cattiva amministrazione del duca Alderano sia per le successive razzie operate dalle truppe napoleoniche agli inizi dell’Ottocento.
Dopo l’Unità di Italia, il Palazzo fu acquistato dall’amministrazione provinciale che ancora vi ha sede insieme alla Prefettura. Utilizzato per mostre e conferenze, è visitabile solo in alcune parti: il Grottesco, il cortile ed i loggiati.
Distanza dal centro città: centro città
Come si raggiunge: il palazzo Ducale si trova in Piazza Aranci. Si raggiunge facilmente a piedi da ogni area del centro di Massa.
Bibliografia
LATTANZI C., I Bergamini. Architettura di corte nel ducato di Massa e Carrara, Milano, 1991
SOLDANO S., Massa. Guida storico-artistica, Massa, 2000
Libri Ordinari della Magnifica Comunità di Massa, A. S. M.