Casa Landi

Località: Duomo, centro città
Datazione: secolo XVI

Notizie storiche
Il palazzo si trovava nei pressi di Borgo Bagnara, uno dei primi insediamenti abitati sorti ai piedi del castello obertengo poi Malaspina. Come il vicino Palazzo Mussi-Ayola, anche Palazzo Landi rappresenta una testimonianza della Massa Picta scomparsa. La particolare decorazione a graffito, sebbene molto degradata, indica l’importanza che il palazzo doveva avere nella città cinquecentesca. L’intonaco decorato a motivi figurativi è datato 1573, ma l’edificio doveva già esistere nei secoli precedenti, come suggerisce l’analisi degli elevati delle strutture interrate.

Nel 1908, lo storico Mussi scriveva: “i graffiti assai belli che si trovano sulla facciata della casa Landi in Via Cavour rappresentano in massima parte busti d’imperatori e generali di Roma, nonché di letterati della nostra Italia… La casa Landi, che si dice essere stata una volta possesso della famiglia Ceccopieri, ha un carattere anche storico oltreché artistico. Vi abitarono e vi morirono infatti gli Abati Mitrati di Massa, Mansi ed Anceschi ed il prete Domenico Nardini, professore di lettere a Massa per ordine della Repubblica Cisalpina, dai massesi chiamato el Giacobin perché avversario della Casa Ducale e propugnatore di idee liberali”.
La ricca decorazione delle due facciate su Via Cavour e Via Zoppi denota l’importanza che l’edificio doveva avere all’interno della nuova sistemazione urbanistica rinascimentale voluta dal Principe Alberico I. Le decorazioni del piano nobile, il primo piano, datate al 1573, con buona probabilità sono opera di Stefano Borro, un architetto di origine luganese che molto lavorò alla corte di Alberico. La firma dell’autore è infatti incisa in un tondo che decora la cornice marcapiano su Via Zoppi (vedi in Galleria Fotografica).
Le decorazioni su Via Cavour mostrano una serie di 5 busti, racchiusi in ghirlande d’alloro, che raffigurano non imperatori romani come sostenuto dal Mussi, bensì alcuni condottieri il cui nome appena si intravede: Scipione, Annibale ecc… La facciata su Via Zoppi mostra le stesse ghirlande di alloro racchiudenti però le insegne della casa Malaspina, tra cui il tipico motivo della botte che scoppia, avvolta da lame di fuoco e da un nastro con iscrizione.
In una ghirlanda si legge appena “_ _ _ _ _ NGUTINIES _ _ _ SER _ _ _ “, nell’altra ghirlanda posta verso l’angolo su V. Cavour si legge “_ _ _ _ _ TE _ _ _ _ _ ETOV _ _ _”.
Le decorazioni tra i vari piani sono separate da cornici in stucco. La cornice tra piano terra e piano primo riproduce il ritmo di metope e triglifi, alternando motivi allegorici (diavoli, mascheroni), a motivi zoomorfi (leone, civetta, cigno), a motivi bellici (scudi, spade, elmi), a teste e fiori. La cornice che delimita il sottogronda ripete un motivo classico detto ad “ovuli e dardi”.
Del tutto diversa come tema e come stile la decorazione del piano secondo, caratterizzata invece da grandi mascheroni e figure simboliche, realizzati nella tipica tecnica del graffito in bianco/nero in un periodo posteriore al 1573 e da manovalanze meno specializzate di quelle cinquecentesche.

Distanza dal centro città: centro città
Come si raggiunge: dal Piazza Aranci si prosegue in direzione monti, lungo la centrale Via Dante. Arrivati di fronte al duomo si gira a sinistra in Via Zoppi e si prosegue sino in fondo a questa strada. Palazzo Landi si trova all’angolo tra Via Zoppi e Via Cavour

Bibliografia
MUSSI L., Gli avanzi di Massa Picta, 1906
MANFREDI A., Intonaci sgraffiti nell’edilizia storica massese, Massa, 2003

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